Da sempre assicuriamo un impegno importante nel contribuire a dialogare con gli organi istituzionali (Regione Lazio e Comune di Roma) per rappresentare le “difficoltà pratiche quotidiane” dei gestori delle Case di Riposo, affinché  possano essere tradotte  in atti normativi.

Tale impegno, in passato, era stato premiato con l’approvazione della L.R. 11/2016 che, fra l’altro, aveva consentito  definitivamente  “l’accoglienza anche di persone non autosufficienti, che non necessitano di assistenza sanitaria e presenza infermieristica per l’intero arco della giornata”ed era stata intesa come primo ed importante passo da parte della Regione Lazio nel recepire  la Legge 328/2000 – Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali i servizi sociali – verso una necessaria  integrazione socio-sanitaria (peraltro da tempo attiva nelle altre regioni).

Inspiegabilmente, la Regione Lazio con Legge di Stabilità 13/2018 ha “cancellato” questo percorso virtuoso abrogando con l’art. 10 della citata legge,  l’art. 1 bis della Legge Regionale 41/2003 che consentiva anche l’accoglienza delle persone non autosufficienti nelle Case di Riposo. Inoltre, nel successivo comma 2, dell’art. 10, la Legge di Stabilità ha stabilito che “La funzione di verifica dello stato di salute degli ospiti delle strutture di cui all’art. 8, comma 1, lett. C) e la valutazione multidimensionale sul livello di autosufficienza è esercitato dalle aziende sanitarie locali in raccordo con i medici di medicina generale” (modificando l’art. 12 della L.R. 41/2003).

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